Anche se un venditore non è obbligato per legge ad informare in maniera corretta ed approfondita il cliente sulla pericolosità di ciò che sta acquistando poiché sulle etichette/foglietti di istruzioni c'è scritto chiaramente quali sono gli utilizzi del prodotto, sarebbe anche opportuno che il negoziante stesso, bastano un paio di domande, si sincerasse a chi sta vendendo quel prodotto.
Dico questo perché ho trovato negozianti che mi hanno venduto prodotti (box meccanica a lamelle + atom bf rigenerabile + batteria 20700) non per utenti alle primissime armi, come lo ero io, negozianti invece che, prima di vendermi una 18650, mi hanno domandato: "su che box la devi usare? Quale atom e resistenza ci fai? Sono quelle originali e non quelle rewrappate. Hai una scatola di protezione? Non metterle in tasca o zaino o altro in maniera tale da farle andare in contatto con monete e chiavi che è pericolosissimo!". (Aggiungerei che non sono un ragazzino! Ma il negoziante lo fa con tutti)
Bene questi ultimi negozianti vedono incrementare i loro clienti giorno per giorno, l'altro sta chiudendo e mi dispiace, però se questo lavoro non lo sai fare cambia settore.
Quindi per legge un negoziante non ha alcuna responsabilità sull'uso che un cliente potrebbe fare di un qualsiasi prodotto che vende, ci sono le istruzioni adatte ad informare, ma è pure lodevole un negoziante che ci tiene al suo cliente, al suo lavoro ed alla sua professionalità. Il cliente lo percepisce e si fida di più a comprare da lui che andare da altri con vetrine più scintillanti.
Trovo la decisione del Tribunale di Lille più che giusta, se non sai andare in bicicletta non prenderla ad occhi chiusi ma fatti insegnare le regole di base.