Ho preso l’Ares-2 perché avevo bisogno di un atom MTL un po’ più moderno di quelli presenti nel mio parco macchine, soprattutto per questioni di autonomia, infatti ho optato per la versione 24 mm da 4 ml di capienza (ne esiste una versione da 22 mm di diametro e 2 ml di capienza). Un atom moderno, pratico e dal costo contenuto. Si trova negli shop on-line a prezzi che si aggirano intorno a 30 € o poco meno per la versione piccola; io l’ho pagato 32,90 €. In realtà, come potete ben immaginare, il vero motivo è che dovevo accontentare la mia PM (
personal monkey) che da qualche mese scalpitava.
E’ l’erede del primo Ares e come lui è stato concepito sulle idee degli influencer e sapientoni svapeschi Phil Busardo e Dimitris Agrafiotis (The Vaping Greek). Non ho il primo Ares e quindi faccio fatica a fare una comparazione, ma le novità sono in ogni caso reperibili in rete soprattutto nella lunga presentazione di Busardo su TuoTubo.
La conformazione è quella di un atom con deck a torretta, rialzato dal fondo della base, in cui il cotone viene modellato a U rovesciata e le code si infilano attraverso due asole per pescare il liquido dal basso, un po’ tank classico, un po’ RDTA.
Rispetto al modello originale sono state apportate lievi migliorie, ma la novità più importante è la possibilità di modificare l’air flow agendo su una rotella tra le due torrette. Si può così passare da una bella feritoia che permette di innondare tutta la coil, ma anche ridurre notevolmente il foro per un tiro più contrastato.
Poi l’aria si regola all’esterno con il solito anello girevole sulla base con una mucchio di opzioni: cinque fori di dimensioni crescenti che possono essere selezionati tramite un’ampia finestra o con un singolo foro posto dalla parte opposta dell’anello. Dalle prove che ho fatto, a mio gusto, è meglio ridurre il foro dell’air flow sotto la coil e lasciare più aria dai fori d’ingresso. Il tiro ne risulta contrastato al punto giusto, MTL puro, ma senza sforzo e con meno rumore. Poi ovviamente dipende dal liquido, dalla coil e dai gusti personali. In ogni caso in questo senso è un atom molto versatile.
La campana è ampia, ben bombata e molto grande; in generale mi sembra che l’atom sia pensato per bobine di dimensioni generose, di progetto 3mm di diametro con filo da 26ga ma anche più grosso. In sostanza l’idea è fare un mucchio di vapore a potenze contenute sfruttando l’ampia superficie vaporizzante.
L’Ares-2 è fornito con due drip tip, uno plastico e uno, più lungo, metallico. Entrambi hanno un profilo concavo che ben si adatta al tiro di guancia. Si può montare qualunque drip tip 510, ma il vantaggio nell’usare gli originali è che sono dotati di un prolungamento in basso che blocca l’apertura della slitta per il refill. Una scelta di sicurezza che potrà salvare molte paia di pantaloni, giacche, zainetti, borse e ovviamente borselli.
La rigenerazione è molto semplice anche perché l’Ares-2 è stato fornito di un mucchio di accessori, tra cui un attrezzo filettato che permette di realizzare bobine resistive con grande facilità. Non lo spiego, si fa prima a guarda il video di Busardo. Come nel predecessore, anche qui vengono in aiuto due sbarrette verticali che consentono di adagiare il cotone alla giusta distanza dal foro dell’aria e all’altezza corretta. In realtà, come si vede dal video, una volta installata la coil questa deve essere abbassata con le dita. Diciamo che non è il massimo.
La coil montata al primo colpo viene molto alta rispetto al foro dell’aria. Abbassandola si guadagna presumibilmente in aroma, ma si perde parecchio in hit. Immagino serva un po’ di tempo per trovare la giusta misura, ma io avrei tenuto la coil molto più bassa, anche riducendo un po’ la campana. Le torrette sono molto comode: l’Ares-2 si rigenera con due mani, non ne servono 3 o 4 come in altri atomizzatori anche famosi, non è necessario fare operazioni da contorsionisti con tripli carpiati con scappellamento a sinistra come fosse antani, no, basta quello che madre natura di ha fornito come dotazione di base. E’ un gran pregio.
Come dicevo ci sono un mucchio di accessori, personalizzati, belli e utili anche per altri atom, un po’ di ricambi, tra cui le famigerate guarnizioni di ricambio verde fluo (che spero di non dover mai usare). Costruttivamente non è male ed è rifinito con una certa precisione per un prodotto industriale. C’è un bel po’ di plastica, nel fondello per i fori di areazione e in alto nel foro del refill dove è presente un sistema antiperdita. Guardando i video in rete si nota che tutti, Busardo e il Santone compresi, una volta fatto il pieno, danno una pulita con carta assorbente intorno al punto accesso al serbatoio. L’atom non perde, in questo è molto ben studiato, ma non deve mancare un pezzo di Scottex quando si fa il pieno. Vale per tutti gli atom e l’Ares-2 non fa eccezione.
Inizialmente non ho montato una delle coil presenti nella confezione, ma ho optato per una superclassica 6 spire di filo kanthal A1 da 28ga su punta da 2,5. L’ho provato con del Maryland La Tabaccheria a 6 di nicotina, 50/50, vecchio di 8 mesi. Airflow al massimo di apertura e anello regolato su 2-3 fori piccoli (non so e misure, mi pare che Busardo nel video specifichi tutti i dettagli). Serve parecchio cotone, molto più di quello a cui sono abituato su altri atom MTL (e di quello che ho messo in una prima prova come si vede nelle foto qui sotto). Nel Berserker 24 mm, che per certi versi è atom paragonabile, ne serve la metà, altrimenti va in secca. Sull’Ares-2 ho messo un intero strato ricavato da un pad Muji bello sfibrato. Il problema è che bisogna tappare bene le feritoie di accesso del liquido, altrimenti sovralimenta. Come dicevo prima, l’Ares-2 è verosimilmente pensato per bobine grandi e le feritoie sono dimensionate per la quantità di cotone necessaria per un diametro di 3 mm.
Infatti ho poi rigenerato usando una delle coil presenti nella confezione, 8 (mi pare) spire di filo kanthal A1 da 26ga su punta da 3, resistenza 1 ohm da spingere a più di 20 W. Ovviamente così c’è una produzione di vapore notevole, ma immancabilmente, nonostante le dimensioni generose, l’atom tende a scaldare e la reattività è scarsa. Probabilmente per ovviare al problema bisogna usare una box circuitata con pre-heat (25-28 W per mezzo secondo) e poi regolare la potenza a 17-18 W.
Con questa configurazione l’ho provato anche con degli aromi aromatizzati (come lo Smokey Melon o il Sasha) e mi pare che sia la miglior scelta, con i boccaporti aperti e un tiro arioso. Per usarlo in meccanico con questa conformazione della coil, conviene usare l’acciaio al posto del kanthal.
Il refill è semplice, facilitato dal sistema antiperdita in plastica, ma come, dicevo, necessità di dare una pulita prima di chiudere la slitta. Esteticamente è un po’ tamarro, anche se nelle intenzioni dei progettisti il restyling doveva miglioralo. Bho, secondo me, nonostante la fama dei progettisti, rimane una cinesata. Il fondello è inspiegabilmente enorme. Comodo, perché l’anello grecato permette un grip notevole quando si deve regolare l’aria, ma 1 cm di altezza mi sembra davvero troppo.
In definitiva un buon atomizzatore, da consigliare a chi è alle sue prime esperienze con rigenerabili. Le prestazioni aromatiche sono da studiare. Nonostante le intenzioni dei progettisti di renderlo un atom versatile, mi sembra che sia stato progettato per potenze non bassisime, per un tiro non strozzato, ma piuttosto arioso. Con tutte le possibilità di regolazione si può arrivare a un tiro super contrastato, ma il fatto che la campana sia così grande, che il tutto sia modellato per coil di dimesioni generose, lo rende forse adatto a tabacchi aromatizzati o roba anche dolce, piuttosto che a tabacchi da meditazione per i quali un Berserker mi sembra meglio (senza citare i piccoli BF, ma è un'altra storia). In ogni caso si difende davvero bene anche i Tabaccheria classici.