Viola1926

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A quanto mi pare di capire, i materiali analizzati a meno di non essere portati a gradazioni estreme (cosa che se non ho male inteso non è troppo facile, forse impossibile con coil intorno all'ohm) sono tutti esenti da gravi rischi..posto che non ci sono pericoli, perché preferite il ni80? Cosa cambia con il ka1? Restituisce un'aroma migliore? Non l'ho mai provato, però mi avete incuriosita :102:

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.::Iannuzz85::.

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Nessuna variazione di aroma, semplicemente si parla di degradazione del materiale quando viene esposto ad alte temperature, il Ni80 pare comportarsi meglio rispetto ad altri materiali. Non c'è nessun pericolo nell'utilizzo di tutti e tre i materiali purchè se ne faccia un uso consapevole.

Ma quali sono le casistiche in cui il filo raggiunge alte temperature?

1) Quando si effettua un dryburn per pulire una coil incrostata (quindi dopo averla utilizzata per un certo periodo);
2) Quando si fa il dryburn su fili complessi appena montati, per inizializzarli;
3) Quando si fa il dryburn sulle contact coil appena montate, per verificare l'assenza di hotspot;
4) Quando si fa il dryburn su un filo appena montato e si porta il filo all'incandescenza (il cosiddetto "glowing").

Casistiche ce ne sono diverse (magari non le ho elencate nemmeno tutte), ma praticamente tutte riguardano il fatto di scaldare il filo senza il cotone inserito (anche perchè molto prima di raggiungere alte temperature il cotone inizia a bruciare). Solitamente quando si inizia un dryburn si raggiungono temperature intorno ai 500-600 °C, ma se si insiste un attimo non è difficile salire molto più in alto.

Per questo dico che, nell'uso quotidiano, se si inizializza un filo correttamente senza scaldarlo ad alte temperature e raggiungere quindi l'incandescenza, non ci sono problemi di sorta.
 

sam kdc

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Ciao a tutti. Grazie delle info, sono nuovo qui e mi sono iscritto per questo argomento. Essenzialmente per tranquillizzarmi perchè ho notato qualche giorno fa che un atom rigenerabile che non usavo da qualche giorno aveva il cotone di colore rossastro.
 

Fox70

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@sam kdc gentilmente prima di postare sei invitato a presentarti al forum per darti il benvenuto. Grazie
 

Nicolasan

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Beh, tutto sommato son cose che più o meno ci ripetiamo da anni.
Vedo peró che si fa ancora poca attenzione ad aspetti come non lasciar le coil a bagno per lunghi periodi, ricotonare spesso e cercare di vaporizzare con moderazione. La quantità di ml vaporizzati in un giorno sono un argomento troppo sottovalutato, IMHO.
Capisco che appena si comincia é un aspetto trascurabile per combattere la dipendenza dalle analogiche. Ma chi è ormai libero da quella tentazione, dovrebbe cercare di limitarsi (e per farlo credo sia inutile ridurre drasticamente la nico) dato che, vero che non è fumo, ma non vorrei che con la scusa della riduzione del danno si finisca per ‘esagerare’.
Ridurre la nico puó essere importante per liberarsi dalla dipendenza fisica, ma questo non significa che inalare pg, vg e, soprattutto, aromi (alcuni più di altri) sia come respirare aria pura.
Purtroppo su fili ed aromi (e magari mettiamoci anche il cotone! Quanti finiscono per bruciarlo almeno superficialmente?) si sa ancora troppo poco... ma partendo da presupposti come no attivazioni a secco, pulizia fatta nel modo giusto, tempi di permanenza dei liquidi nei nostri atom e resistenze, evitare che la coil raggiunga temperature troppo alte (possibile farlo sia con sia senza tc ma quest’ultimo ci dà una grossa mano), evitare wick metalliche e forse anche complex e evitare di vaporizzare con coil troppo incrostate (e lo fanno molto prima che sopraggiungono gli odiati saporacci).
Accorgimenti più legati al buon senso che a studi veri e propri. Fanno anche meno ‘rumore’, meno scalpore... ma ricordarlo non guasta!
Superfluo? Ed anche se fosse? Piccole abitudini che, una volta entrate nelle nostre abitudini, non rendono di certo i nostri sistemi di alimentazione meno pratici.
Volendo... avrei anche una mia convinzione che utilizzare atom con portata d’aria non troppo ristretta e camere di vaporizzazione non troppo risicate aiuti a far lavorare la coil in maniera ottimale (ovvio peró che non parlo in termini di resa e prestazioni: le melanzane fritte son più buone di quelle cotte al vapore ma credo sia più salutare, pur essendo molto ignorante in materia, il secondo metodo di cottura).
 

spawn

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Molto interessante! Ancora piu approfondito di un articolo che lessi (e non ricordo se ho condiviso qui su Sigaretta Elettronica Forum) sul DryBurn..è questo comunque -->
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Peccato non abbia analizzato anche materiali più "recenti" come il Nife30, NiFe48, Zirconio e compagnia bella.
Il Ni80 l'ho scoperto da poco e ancora testando..peccato non si possa usare in TC.

Rimango cmq ancora dubbioso (e se ho ben capito anche Nicola) riguardo l' Attivazione Iniziale (se non volete chiamarlo DB) nel caso di Contact Coil e soprattutto di fili Complessi.
 

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