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Ah, io sarò l'ultimo sulla faccia della terra a mettermi a discutere di fisica con Igi... :D

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Tabac

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@maestroberti, per rispondere alla tua domanda finale basta che cerchi "seconda legge di ohm". La resistenza di un conduttore è direttamente proporzionale alla sua lunghezza e inversamente proporzionale alla sua sezione. Ma è fisica di base...

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Igiit

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grande Igiit! purtroppo io sono un pianista e non ho le competenze per farti divertire di +! :lol: però la tua esposizione credo sia ormai chiara (a parte le equazioni che non posso comprendere)... credo quindi che ora saremo noi utenti consumer a divertirci...spero che qualcuno competente (Tabac, Cesga...) possa intervenire.... a mio avviso, se hai ragione e ho compreso bene, hai sfatato molte convinzioni e logiche generali in termine di Ampere e Consumi.... riassumendo il tuo concetto potrei affermare che l'unico "valore" che conta ai fini della durata (tra Ohm, Volt, Watt, Ampere) sia il Watt... quindi dovrò riscrivere, anzi buttare tutto quello che ho raccolto fin' ora circa questo argomento... dunque affermare che (a parità di watt) consuma di + una resistenza + bassa è sbagliato (consuma uguale perché alla cella interessano i watt, che sono uguali), fermo restando che comunque la resistenza + bassa riceve (a parità di watt) + corrente (dal circuito); e sarebbe interessante sapere le conseguenze di ciò (+ calore? - calore?, consumo di liquido? - consumo di liquido?...).. tra l'altro non capisco come sia possibile che una resistenza + bassa abbia bisogno di + watt pe attivarsi...non sarebbe logico il contrario dato che oppone meno resistenza alla corrente? ma qui forse siamo OT...

Forse volevi dire "una resistenza più bassa ha bisogno di più ampere". La resistenza è un elemento che trasforma l'energia elettrica in calore Q (effetto Joule) secondo la relazione

P = Q = R * I2, quindi a parità di P se diminuisci R devi aumentare I.

La fisica del fenomeno, limitatamente ai metalli, è relativamente semplice, almeno qualitativamente: se la resistenza è bassa il flusso di elettroni (che costituisce la corrente) perde poca energia nell'attraversarla, se invece la resistenza è alta perde più energia.
E, guarda caso, l'energia persa dagli elettroni viene ceduta alla materia di cui è costituita la resistenza sotto forma di aumento dell'agitazione molecolare che in linguaggio comune significa aumento di temperatura: questo è l'effetto Joule ovvero la trasformazione dell'energia elettrica in calore.

Per comprendere meglio il fenomeno può aiutare immaginare la materia costituente la resistenza come un'infinità di palle tenute insieme da tante molle e la corrente elettrica come un insieme di piccole palline che deve passare attraverso gli spazi vuoti tra le palle grosse. Nel farlo le palline piccole urteranno ripetutamente le palle grosse mettendole in agitazione caotica. Tale agitazione è ciò che chiamiamo aumento di temperatura del mezzo. Tieni presente che è un modello molto semplificato della realtà ma permette di capire come un flusso ordinato di elettroni possa cedere parte della sua energia sotto forma di agitazione molecolare del mezzo che attraversano.
 

Maestroberti

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Igiit tu sei proprio un tecnico, ma noi (io) siamo un po più empirici... io ti ringrazio molto per i tuoi assolutamente importantissimi contributi, ma se fosse possibile sarebbe meglio (nel limite del possibile) parlare in "stampatello"....

ad ogni modo ho capito che + la resistenza è alta e (a parità di watt) e + scalda...ma parlando in stampatello io so che è per via dei Volt maggiori (erogati dal circuito chiaramente), al di la della motivazione più tecnica che hai giustamente spiegato, ma comunque per noi "non tecnici" è per l'innalzamento dei Volt... e sicuramente anche gli ampere richiesti diminuiscono.... ma "empiricamente parlando" ho anche constatato che + si alza e meno watt sono necessari per "avviarla"; dopo aver consultato varie marche e varie tipologie di resistenza ho stilato questa scaletta generica circa il range di potenza utilizzabile...

· 1.5 - 2 ohm: 5/20 watt
· 1 -1.2 ohm: 10/30 watt
· 0.5 - 0.6 ohm: 15/60
· 0.2 -0,3 ohm 30/80

dunque empiricamente parlando + è bassa e (oltre a + ampere) + watt ha bisogno, non solo massimi ma anche minimi...
quello che poi mi hai spiegato è che a parità di watt una resistenza alta scalda di + di una bassa...
 

Maestroberti

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@Igiit ho ke scimmie che mi stressano. .tu hai affermato che solo le batterie meccaniche risentono della resistenza, quindi questo significa che il discorso sulla resistenza + bassa che a parità di watt richiede più ampere è quindi consuma di più è valido su queste batterie??? 2da domanda conseguente: tu dici che questo non può valere se la batteria ha un circuito, perché è il circuito che genera semmai più ampere. .e fin qui ci siamo. .ma: se anche fosse così (anzi senza il se), comunque questi maggiori ampere non li può regalare. . Non può essere che la cella non ne risenta in qualche modo. .un po come il discorso sui volt variabili: se la cella genera al max 4.2v e il circuito li spinge virtualmente a 9, comunque sono 9. . Evidentemente li preleverà dall' autonomia della batteria, non possono essere gratuiti. .
 

Igiit

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Igiit tu sei proprio un tecnico, ma noi (io) siamo un po più empirici... io ti ringrazio molto per i tuoi assolutamente importantissimi contributi, ma se fosse possibile sarebbe meglio (nel limite del possibile) parlare in "stampatello"....

ad ogni modo ho capito che + la resistenza è alta e (a parità di watt) e + scalda...ma parlando in stampatello io so che è per via dei Volt maggiori (erogati dal circuito chiaramente), al di la della motivazione più tecnica che hai giustamente spiegato, ma comunque per noi "non tecnici" è per l'innalzamento dei Volt... e sicuramente anche gli ampere richiesti diminuiscono.... ma "empiricamente parlando" ho anche constatato che + si alza e meno watt sono necessari per "avviarla"; dopo aver consultato varie marche e varie tipologie di resistenza ho stilato questa scaletta generica circa il range di potenza utilizzabile...

· 1.5 - 2 ohm: 5/20 watt
· 1 -1.2 ohm: 10/30 watt
· 0.5 - 0.6 ohm: 15/60
· 0.2 -0,3 ohm 30/80

dunque empiricamente parlando + è bassa e (oltre a + ampere) + watt ha bisogno, non solo massimi ma anche minimi...
quello che poi mi hai spiegato è che a parità di watt una resistenza alta scalda di + di una bassa...


Non è proprio così. La rincorsa alle basse resistenza ha origini storiche: quando si svapava in meccanico, non potendo regolare la tensione l'unico modo per aumentare la potenza era quello di abbassare la resistenza. Con l'introduzione dei circuiti DC/DC è cambiato tutto ed oggi con un circuito boost/buck la potenza erogata si cambia variando la tensione in uscita. Non dimenticare che

P = V2/R


essendo P la potenza (in Watt), V la tensione sulla coil (in Volt) ed R la resistenza della coil (in Ohm). Da tale relazione si evince che per aumentare la potenza si può o diminuire la resistenza o aumentare la tensione.

Pertanto al giorno d'oggi non c'è più una relazione stretta tra resistenza e potenza.


Io ad esempio svapo a 16W sul Triton mini con una coil da 0.15 Ohm. Sul kayfun utilizzo coil in titanio con resistenze nel range 0.2-0.4 Ohm e raramente supero i 15W.


In linea di principio quando progetti una resistenza per una certa potenza, devi badare solo al flusso termico (vedi questo: [GUIDA] Il progetto delle coils) e non agli Ohm che verranno fuori (entro i limiti di regolabilità delle box).
 

Igiit

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@Igiit ho ke scimmie che mi stressano. .tu hai affermato che solo le batterie meccaniche risentono della resistenza, quindi questo significa che il discorso sulla resistenza + bassa che a parità di watt richiede più ampere è quindi consuma di più è valido su queste batterie??? 2da domanda conseguente: tu dici che questo non può valere se la batteria ha un circuito, perché è il circuito che genera semmai più ampere. .e fin qui ci siamo. .ma: se anche fosse così (anzi senza il se), comunque questi maggiori ampere non li può regalare. . Non può essere che la cella non ne risenta in qualche modo. .un po come il discorso sui volt variabili: se la cella genera al max 4.2v e il circuito li spinge virtualmente a 9, comunque sono 9. . Evidentemente li preleverà dall' autonomia della batteria, non possono essere gratuiti. .

Non sono gratuiti: tanta energia (e non corrente) fornisci alla coil e tanta energia devi prelevare dalla cella, perlomeno se il rendimento del circuito fosse unitario.

È l'energia che si conserva, non la corrente (*). Tu quando paghi la bolletta Enel, non paghi la corrente che hai consumato, ma l'energia ovvero i kWh. All'Enel non gliene frega nulla se tu consumi energia prelevando per un'ora 200A a 24V (mediante un trasformatore) oppure 400A a 12V oppure ancora 22A a 220V (nota che il prodotto è lo stesso e corrisponde ad una potenza di 4.8kW) perché lei (l'Enel) ti fornisce comunque 4.8kWh alla tensione di 220V circa.

Ti ho già detto che devi ragionare in termini di energia e non di corrente né di tensione.


(*) Solo nei nodi di un circuito vale un principio di conservazione della corrente (prima legge di Kirchhoff) ma non ha nulla a che fare con il nostro caso.
 
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Maestroberti

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Non è proprio così. La rincorsa alle basse resistenza ha origini storiche: quando si svapava in meccanico, non potendo regolare la tensione l'unico modo per aumentare la potenza era quello di abbassare la resistenza. Con l'introduzione dei circuiti DC/DC è cambiato tutto ed oggi con un circuito boost/buck la potenza erogata si cambia variando la tensione in uscita. Non dimenticare che

P= V2/R


essendo P la potenza (in Watt), V la tensione sulla coil (in Volt) ed R la resistenza della coil (in Ohm). Da tale relazione si evince che per aumentare la potenza si può o diminuire la resistenza o aumentare la tensione.

Pertanto al giorno d'oggi non c'è più una relazione stretta tra resistenza e potenza.


Io ad esempio svapo a 16W sul Triton mini con una coil da 0.15 Ohm. Sul kayfun utilizzo coil in titanio con resistenze nel range 0.2-0.4 Ohm e raramente supero i 15W.


In linea di principio quando progetti una resistenza per una certa potenza, devi badare solo al flusso termico (vedi questo: [GUIDA] Il progetto delle coils) e non agli Ohm che verranno fuori (entro i limiti di regolabilità delle box).

ok Igiit, sei stato chiaro... concordo che con i circuiti posso aumentare o abbassare la potenza senza necessariamente cambiare resistenza (come per le batterie meccaniche), però le resistenze hanno comunque un loro range (che ho scritto sopra).... dunque io non posso svapare a 30 watt con una resistenza di 2 ohm (si brucerebbe), e non posso svapare a 10 watt con una da 0.2 (non si attiverebbe nemmeno)...e io parlo di testine prefabbricate, non rigenerabili...magari inventassero un sistema che permetta di scegliere la potenza desiderata con una sola resistenza!.... ad ogni modo (questà è una curiosità) perché se svapi a cosi pochi watt utilizzi resistenze cosi basse? Qual è IL VANTAGGIO? ....... io so che se si usa una resistenza bassa e si tira MODERATAMENTE di guancia (chiudendo l'aria e abbassando la potenza), avrei poca resa perché la resistenza non lavorerebbe bene (per la poca potenza) e si surriscalderebbe (per l'aria chiusa)...viceversa, se si usa una resistenza alta e si tira FORTE di polmone (aprendo l'aria e aumentando la potenza), la resistenza non riuscirebbe a rilasciare tutto il liquido necessario, il vapore sarebbe bollente (per l' eccessivo innalzamento dei Volt) e si brucerebbe (per l'eccessiva potenza)....ma nel tuo caso parliamo di watt da tiro di guancia con resistenze da tiro di polmoni, quindi sarei curioso di capire il motivo di questa scelta...
 

Tabac

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Posso permettermi di intervenire? @maestroberti, sono coil in materiali per controllo temperatura. Che è tutto un altro pianeta, con parametri e regolazioni diverse.
Qui una guida per cominciare ad approcciare l'argomento. Poi, ma solo dopo che avrai letto questa, c'è quella più avanzata
[GUIDA] Il Controllo DI Temperatura (TC) Per i Neofiti
 

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